TORNEO DELLE REGIONI UNDER 15

Voleva smettere con il calcio, adesso è campione d'Italia: è lui l'uomo del destino

Salva un gol sulla linea e permette alla Lombardia di rovesciare la partita: torneo pazzesco del classe '08

«L’insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato gli eventi della vita». Questa qui è la definizione della parola destino. In un film dicevano che «lo temi, lo sfuggi, il destino arriva comunque»Inesorabile come il mare. Quasi ineluttabile. Impossibile evitare che quello che deve succedere effettivamente succeda. Per forza. Questa è quasi una legge della natura. E allora, quello che succede al minuto numero ventitré della ripresa della finale tra Lombardia e Toscana si può interpretare in due modi diversi. Mischia in area, palo preso dalla Toscana e successivo tiro di capitan Fiacchini, che spara forte il pallone sul primo palo, pronto ad esultare perché – appunto – nulla si può frapporre tra lui e il gol che riporterebbe la Toscana in avanti a pochi minuti dalla fine del Torneo delle Regioni. Nulla, certo. Tranne Luca Tabini

DESTINO

«Ciò che è fatto è fatto quando noi diciamo che è fatto». Lo hanno detto in un film. Mission: Impossible. Titolo calzante, se si pensa a ciò che è riuscito a Luca: il terzino della Rapp si sistema qualche frazione di secondo prima del tiro di Fiacchini sulla linea di porta, nel posto giusto per salvare quel tiro indirizzato a rete. Con il petto, per poi riuscire ad allontanare il pallone con l’aiuto della difesa lombarda. Forse, quindi, non è vero che il destino è inesorabile. Perché pensare che quel pallone non sarebbe dovuto entrare è semplicemente sbagliato. E per chi guarda il calcio con passione, è anche poco romantico

Poco romantico perché invece l’idea che Luca Tabini sia stato più forte del destino è molto più affascinante e intrigante. Il terzino in forza alla Vigor Milano ha saputo leggere benissimo l’azione e semplicemente ha scelto di essere decisivo nel modo più impensabile possibile, nel momento più improbabile di sempre, quando la gara sembrava destinata a vedere di nuovo la Toscana in vantaggio. «Ciò che è fatto è fatto quando noi diciamo che è fatto». Si può benissimo dire, dunque, che Luca ha detto di no, quel pallone in quel momento non sarebbe entrato. La Lombardia non sarebbe andata sotto. E che la partita sarebbe stata decisa qualche minuto dopo grazie alla scarica di adrenalina proveniente dal proprio dal suo salvataggio. Conquistando così lo Scudetto.

SLIDING DOORS

Quando si parla di Luca, allora, non si può non parlare di destino. Sembra quasi assurdo, se ci si pensa. La scorsa estate, infatti, il terzino titolare della Rappresentativa campione d’Italia era sul punto di abbandonare il calcio«Giocavo nell’Accademia Inter e non mi trovavo molto bene, con l’ambiente in generale. Mi era passata la voglia di giocare, stavo pensando di lasciare». Poi la chiamata della Vigor Milano, che ha portato nuovo entusiasmo nella vita calcistica del difensore e quest’anno oltre ad aver vinto lo Scudetto ha raggiunto un traguardo fenomenale con il proprio club.

La Vigor, infatti, ha stravinto il suo campionato, conquistando una promozione in Élite che è assolutamente storica per la squadra di Esposito: «Il mio allenatore mi ha insegnato che bisogna scendere in campo per vincere ogni partita, anche quando magari il campionato è chiuso. Grazie a questa voglia abbiamo reso facile la stagione. Esposito è un grande allenatore, ci fa correre tanto ma i suoi insegnamenti per me sono stati utili anche qui al Torneo delle Regioni». Una sliding door pazzesca per Tabini, quindi, che non solo ha cambiato idea sullo smettere col calcio, ma ha anche vissuto la stagione migliore della sua vita, visto che è arrivato uno Scudetto al termine di un Torneo delle Regioni giocato da titolare, in sinergia con Nicolò Holovko, collega che lavora sull’altra fascia: «Di Nico ruberei l’altezza e il fisico, perché sono doti importanti per un difensore e lui è messo meglio di me».

CLICK

Click. Il suono che fa un interruttore quando viene utilizzato. Acceso, spento. Uno, zero. Da così a così. «Cambia la tua vita con un click»Cambia il tuo essere in un click. Ed è quello che fa Luca quando scende in campo. Fuori dalla partita è uno dei più allegri e tra i più simpatici di tutta la spedizione lombarda in Piemonte. Quando poi indossa gli scarpini e il direttore di gara fischia l’inizio della partita, Tabini diventa il più serio e il più concentrato in campo«Di Luca ruberei la serietà, perché io a volte in campo magari mi distraggo, mentre lui è invece sempre sul pezzo». Lo ha detto Holovko, parlando di quello che secondo lui è il punto di forza del compagno. 

In effetti, quando si parla di Luca Tabini, si parla di un terzino difensivamente ineccepibile e a cui piace tanto – veramente tanto – spingersi in avanti per riuscire a dare una mano in più alla fase offensiva, che sia in maglia Vigor Milano o con quella della Rappresentativa. Un giocatore alla Theo Hernandez, per indersi, che nonostante la fede interista Luca prende come punto di riferimento, assieme a Paolo Maldini: «È vero, io sono interista, ma Maldini è Maldini. Per il ruolo è un giocatore di riferimento per tutti, impossibile non pensare a lui quando scendo in campo»

 

Un fattore, quello della concentrazione, indispensabile per riuscire a sfondare i cancelli del grande calcio, ovviamente l’obiettivo di Luca, che spera di aver attirato l’attenzione di qualche osservatore, con occhi sognanti mentre pensa ad un suo futuro nel calcio che conta. Ci sarà tempo però, perché «per adesso mi godo il Torneo delle Regioni vinto con questo bellissimo gruppo. Siamo tutti contentissimi e sono emozionato. Dopo aver portato tanto onore nella Vigor Milano adesso arriva questo traguardo, che sapevamo di poter raggiungere perché sapevamo di essere un gruppo forte».

Il destino, quindi, non ha potuto fare a meno che piegarsi al volere del terzino: per continuare nel calcio, per il passaggio alla Vigor e per la vittoria dello Scudetto«L’insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato gli eventi della vita»Non più la definizione del fato, ma di Luca Tabini.

Fonte: Voleva smettere con il calcio, adesso è campione d’Italia: è lui l’uomo del destino – Sprint e Sport

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